Nella tentazione, non abbandonarci
Siamo abituati a pensare alla tentazione come all’esperienza negativa della possibilità di peccato che alberga in noi. Eppure, nei vangeli è lo Spirito santo a condurre Gesù nel deserto, letteralmente lo è spinge con forza, lo scaraventa: la tentazione per ogni uomo è qualcosa di inevitabile, uno stato necessario, anzi è per il bene; è la dinamica costantemente vissuta dall’uomo, posto di fronte al bivio “bene o male”, “Dio o Satana”, “Babele o Pentecoste”, “Egitto o Terra Promessa”, cioè davanti alla fatica di scegliere nella libertà da che parte andare.
La tentazione, quindi, è ciò che pone le basi per la crescita e la conversione.
Anche Gesù, vero uomo oltre che vero Dio, vive in tutta la sua profondità e drammaticità questo aspetto fondamentale della nostra umanità… anzi, può assumersi pienamente la sua missione di Messia proprio perché inizia a percorrere il deserto e a stare nella tentazione, ben oltre i 40 giorni, dando ascolto alla speranza di un Dio Padre e non patrigno: tutta la sua vita di uomo e di Salvatore sarà compresa in questa tentazione e in questa speranza, fino alla fine… come per noi!
Dalla Compilazione di Assisi (FF 1676)
Anche nella penitenza, il beato Francesco fu sempre sollecito a possedere, interiormente ed esteriormente, e conservare in se stesso la letizia dello spirito.
Anzi diceva: «Se il servo di Dio si preoccuperà di avere e conservare abitualmente la letizia interiore ed esteriore, quella che sgorga dalla mondezza del cuore, nulla gli possono nuocere i demoni, poiché diranno: “Dato che questo servo di Dio si mantiene lieto nella tribolazione come nella prosperità, non troviamo una breccia per entrare in lui e fargli danno”. Quando anch’io mi sento tentato o accidioso, mi basta guardare la letizia di un mio compagno per riavermi dalla tentazione e dalla svogliatezza e riconquistare la letizia interiore».
Padre del cielo, la tua grazia ci trasformi in coltivatori operosi dei semi evangelici che lievitino l’umanità e il cosmo, nell’attesa fiduciosa dei cieli nuovi e della terra nuova, quando vinte le potenze del male, si manifesterà per sempre la tua gloria. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.
dalla Preghiera del Giubileo